giovedì 26 maggio 2011

Fiera e Felice.

Me ne sto seduta qui, con un sorriso ebete stampato sulla faccia, Soddisfatta e Felice. Felice davvero. 

Stamattina siamo state dalla pediatra per il controllo del sesto mese e sono tornata a casa con un bilancio di salute perfetto. E anche qualcosa di più.

"La piccola è molto sveglia rispetto alla sua età. Mostra uno sviluppo cognitivo e di apprendimento fuori dal comune. Complimenti, signora, è evidente che la piccola è seguita e adeguatamente stimolata."

E io... no, non mi sono messa a piangere. Ho pur sempre una dignità da difendere.
Ho aspettato di arrivare a casa, almeno.
Ho pianto mentre lo raccontavo a lui. Piena di Orgoglio.
Perchè io di tempo ce ne ho speso. Anche quando ero stanca e non ne avevo voglia.
L'ho coltivata come una piantina. Con cura, pazienza, amore.
E sentirmi dire che ho fatto un buon lavoro è stato come un balsamo per l'anima.
Un balsamo che ha guarito un po' di quei sensi di colpa che mi porto dietro dal parto.
E la AMO da Morire. Sempre di più.


Per la cronaca:
La ragazza pesa 9.200 Kg per 72 cm.
La pediatra dice che va benissimo perchè anche se come peso è al massimo della curva di crescita è proporzionale alla lunghezza e quindi è perfetta. 

mercoledì 25 maggio 2011

Acrobazie Notturne?!

Stamattina, al mio risveglio sono andata a controllare Trudi e per la prima volta ho visto questo:


E questo:


La Piccola dormiva Beata, seppure la posizione non fosse proprio ideale.
E' la prima volta che la trovo in una posizione che non sia quella in cui è stata messa a dormire.
Le immagini si commentano da sole.

Ps. Scusate la qualità delle foto. A mia discolpa posso solo dire che:
a - non sono proprio il genio della fotografia;
b - tutto ciò è stato fatto in semibuio per non svegliare la piccola.

martedì 24 maggio 2011

Donne vi Ammiro (e invidio, pure).

Guardo la mia casa e quello che vedo è disordine, sporco e ancora disordine e ancora sporco.
E una montagna di panni da lavare. E stendere. E stirare.
Guardo i vetri delle finestre: l'ultima volta che hanno visto acqua e detergente è stato tre giorni prima che partorissi. E Isabel c'ha sei mesi e 11 giorni, fate un po' voi i conti.
Allo specchio non mi ci guardo nemmeno più.
Lo stato di abbandono e disordine di me stessa sono il riflesso della casa, più o meno (a parte il fatto che almeno la doccia riesco a farmela tutti i giorni).

Ecco... se siete donne e madri di quelle che si fanno il mazzo per gestire casa-bambini-lavoro senza l'ausilio di colf e baby sitter e riescono pure ad uscire di casa in una mise che non preveda solo tuta o roba comoda e sneakers , e che talvolta riescono pure a darsi una mano di  rimmel e passarsi una mano di piastra, ebbene, avete tutta la mia ammirazione! E pure la mia invidia.

Il punto è che io non ce la faccio a seguire tutto. Isabel dorme poco durante il giorno, facendo brevi pisolini di 15 minuti massimo che mi concedono di fare davvero poco. Quando lei si addormenta, sempre in braccio, e sono fortunata a riuscirla a metterla giù senza che si svegli immediatamente, mi trovo davanti a una scelta: lavo i piatti o metto su la lavatrice?! Passo lo straccio in cucina o pulisco il bagno?
Mai che mi venga in mente di pensare di fare qualcosa per me.

Le mie unghie sono perennemente rovinate (e per fortuna non ho il vizio di mangiarle!) quelle rare volte che mia sorella mi becca e mi dà una passata di smalto, quello rimane scheggiato e rovinato finchè la naturale crescita o l'acqua non lo mandano via del tutto.
I miei trucchi mi toccherà buttarli: immagino si siano tutti seccati e... no, non potete davvero immaginare in che stato sono i miei capelli.
Ho dovuto rinunciare alla mia lunghissima e splendida chioma già in gravidanza per motivi di praticità (ho fatto quasi 4 mesi a letto ed erano diventati orrendi.) Poi si erano allungati fino a raggiungere una lunghezza abbastanza femminile e accettabile ma ho dovuto tagliarli nuovamente perchè erano rovinatissimi, non riuscivo a curarli e per di più dovevo tenerli perennemente legati perchè:
a - ne perdevo più di quelli che rimanevano in testa;
b - i pochi superstiti venivano messi a dura prova dalle manine di Isabel che si diverte TAAAAAAANTO ad appendercisi.

Insomma, come si fa a tenere tutto in equilibrio?! Ad avere una casa accettabile, a riuscire ad essere sempre in ordine, presentabili e femminili?!
Davvero ammiro le taaante donne che ci riescono, perchè io guardo casa mia, guardo me e mi viene da piangere. Eppure so che ci sono superdonne che ci riescono e vorrei tanto sapere qual è il segreto, perchè qui non ci si capisce più una mazza e se domani Lui mi dicesse che s'è trovato l'amante non potrei di certo dirmi sorpresa, ecco.

Come si fa a tenere pulita e in ordine la casa con una bambina che richiede costante attenzione e non dorme quasi mai?!
Come e dove si trova il tempo per mettersi a posto i capelli, laccarsi le unghie e mantenerle in uno stato decente, riuscire a trovare il tempo per fare un po' di shopping, truccarsi di quando in quando?!

Il week end Lui è a casa e riusciamo ad uscire tutti e tre insieme col vantaggio (?!?!) che può tenere la bimba mentre io mi preparo. Quindi gli mollo Trudi, mi infilo in bagno con tanto entusiasmo e buoni propositi e inizio la mia toletta.
Dopo due minuti la bimba urla, lui mi chiama.
Esco, ristabilisco l'ordine e rientro in bagno.
Passati altri 5 minuti, attacca a urlarmi domande di ogni genere:
"cosa devo mettere in borsa?!"
"le solite cose!" urlo di rimando.
"Mi rinfreschi la memoria?!"
Attacco con la lista, ripetendo più volte per sovrastare le urla di Isabel e la distanza che ci separa.
"Cosa metto alla bimba?! e le scarpe?! il body a manica corta o canotta?! bianco o rosa?!"
"E' tutto sul fasciatoio! Ho preparato tutto!"
"Cosa?! Non sento!! Isabel non piangere... no, no... su.. su... COSA?! MI SENTI?! IO NON TI HO SENTITO!!" 

Alchè presa dallo sfinimento, rinuncio ai miei buoni propositi ed esco alla meno peggio. Perchè, donne, ditemi se mi sbaglio, è molto più facile e meno stressante fare le cose al posto loro in due minuti piuttosto che stare lì a guardarli mentre ci mettono un'ora e un quarto a preparare una borsa già mezza pronta e sentirsi fare un milione di domande, a volte pure stupide (quanti pannolini prendo?! cazzo andiamo a fare la spesa all'A&O dietro casa, mancheremo al massimo 30 minuti, quanti pannolini vuoi che servano?!)
Io lo so che anche questo passerà, e lo so che non è facile, ci vuole pazienza ecc ecc... ma per certi versi mi sono proprio cadute le palle per terra, ecco.

PS. Ovviamente mi manca pure il tempo per il blog (per il mio, per quello degli altri, per leggervi e commentarvi cosa che mi piacerebbe tantissimo poter fare). Per darvi un'idea vi dico solo che questo post è stato scritto a cinque mandate. Salvato in bozze e ripreso per ben cinque volte.
Tutti i miei post nascono da ottimi propositi, molte idee su come e cosa voglio scrivere di ciò che sto vivendo, ma spesso il fatto di doverli riprendere più volte fa passare l'ispirazione, quindi scusate se trovate ripetizioni o perdete il filo. Probabilmente, come voi, l'ho perso anche io. E chiedo scusa pure a chi legge e commenta se non trova mie risposte. Quando ho due minuti per rispondere lo faccio, diversamente perdonatemi!!

lunedì 23 maggio 2011

Momenti per cui vale la pena.

Essere mamma è faticoso. Bello, sì, ma tremendamente faticoso.
Ci insegnano che è naturale, istintivo, facile.
Ci insegnano che siamo nate per questo, che la nostra natura è portata a questo compito.

Nessuno (o quasi) dice quanto sia faticoso dividersi tra il desiderio di darsi al 100% e la voglia di evadere, ogni tanto.
Ci sono giorni perfetti, giorni in cui ci si guarda attorno e si scopre di aver trovato un angolo Felice e Indispensabile della nostra imperfetta Vita.

Ci sono giorni che l'unica cosa che si vorrebbe fare prevede un volo solo andata (possibilmente prima classe) per "Far Far Away"

Il punto è che nello stesso momento in cui elabori il sogno di vederti libera e sdraiata al sole con tanto di donnina che ti fa un massaggio rilassante all'ombra di una palma di una spiaggia da sogno, una parte di te pensa "uhm... e la bambina?! dov'è la bambina?! era qui un attimo fa..."
Ecco, fine del sogno.
Perchè tutte vorremmo scappare, ma nessuna scapperebbe davvero senza il proprio figlio.
O almeno, io non ci riuscirei.

Perchè capita, anche nelle giornate più storte, di prendersi un minuto per osservarla senza essere viste, e toccare con mano quell'amore sconfinato che ci lega a quella minuscola creatura sdentata.
Basta un sorriso, di quelli che mozzano il fiato da quanto sono belli, sinceri. O la sua manina che ti accarezza il viso mentre con sguardo particolarmente concentrato studia le linee del tuo volto.
Basta un abbraccio, di quelli appassionati, con tanto di manine che afferrano i capelli e visino affondato sul tuo petto.

Ecco, tutto questo (e molto altro) non ha prezzo. E non lo scambierei per nulla al mondo con un massaggio sulla spiaggia dei sogni.

martedì 17 maggio 2011

Riflessioni semi-notturne.

Guardare le foto di quando eravate giovani, radiose e magre e piangere rendendosi conto che rispetto ad allora non siete più nè radiose nè magre. E sicuramente un po' meno giovani.
E maledirsi perchè, quando eravate giovani, radiose e magre vi guardavate allo specchio facendovi innumerevoli seghe mentali per il culo grosso. E il colorito spento.

Cazzo quanto ero imbecille.

Mi sa che mi devo mettere a dieta. Mi sa.

mercoledì 11 maggio 2011

Parto, cose belle e cose tristi...

Il motivo principale per cui devo fissare tutto nella memoria è che dei momenti più belli ricordo molto poco.
Il parto è stata una tragedia greca in tutti i sensi.
Due giorni di travaglio (e di insonnia), quattro ore di spinte un cesareo d'urgenza e poi il buio...

La tragedia non è stato tanto il dolore (bè, un po' anche quello), più che altro l'attesa estenuante, gli sforzi inutili e per finire la rassegnazione di non essere riuscita a mettere al mondo mia figlia come meritava.

Il buio è arrivato subito... quando mi sono accorta che non ce l'avrei fatta a darle una nascita naturale, ecco mi sono arresa al dolore e alla tristezza... A questo bisogna aggiungere una buona dose di anestesia totale visto che continuavano a bombardarmi di epidurale ma senza successo.

E insomma mi sono svegliata con i medici che continuavano a ripetermi che la piccola stava bene ed era perfetta e bellissima, le ostetriche che andavano e venivano ripentendo "è meravigliosa, congratulazioni" e io, che non capivo un cavolo da quanto ero stordita, ricordo di aver pensato che dovevo essere la prima a vederla e invece decine di persone l'avevano vista e io non sapevo nemmeno che faccia avesse.

Poi, nel buio, un pianto sommesso e qualcuno me l'ha portata, credo lui, e... non riuscivo nemmeno a metterla a fuoco... non ricordo cosa ho detto, cosa ho fatto, non ricordo nemmeno cosa ho pensato... ricordo solo che l'ostetrica me l'ha attaccata al seno dicendomi che da quando ci avevano separate non aveva smesso di piangere un secondo...

Di quei giorni, che io avevo immaginato bellissimi e pieni di gioia, non ricordo quasi nulla... mi hanno detto che la colpa è da attribuirsi alla quantità di anestetico che hanno dovuto darmi e io non posso fare a meno di pensare che se fossi stata capace di metterla al mondo come si deve forse avrei visto mia figlia prima degli altri, avrei potuto stringerla e consolarla subito e probabilmente non avrei passato mesi di buio, tristezza e apatia...

Per i primi tre mesi della sua vita non ho fatto che piangere ed essere triste, ho ripercorso milioni di volte quel momento nella mia testa. L'ho ripercorso con lui, gli ho chiesto tutti i dettagli di ciò che mi ero persa, mille e mille volte gli ho fatto le stesse domande sulle stesse cose... Non è servito a farmi stare meglio. Ma vedere che lui con immenso amore e pazienza aveva memorizzato ogni singolo dettaglio per raccontarmelo mi faceva sentire un po' meno triste.
Mi avevano parlato di baby blues, mi sentivo pronta ad affrontare "un po' di tristezza" ma ho scoperto, passandoci, che non è solo un po' di tristezza. Mi sono sentita in colpa, inadeguata... ho persino pensato di non meritare mia figlia. Pensato che lei potesse non amarmi per la mia incapacità. Ho vissuto fianco a fianco con l'angoscia e l'apatia.

In quel buio, però, ho avuto la forza di chiedere aiuto con la disastrosa conseguenza di stare pure peggio. Ho chiesto aiuto a mamme e donne che avevano partorito da poco, forse non ho chiesto direttamente aiuto ma ho provato più volte a intavolare dialoghi per capire se ero sola, se quello che mi stava capitando succedeva anche ad altre ma le risposte che ottenevo erano devastanti per me.
"Sbalzi d'umore?! Io?! No, davvero sono felicissima... da quando è nato Dieghino siamo felicissimi e più uniti di prima!! Ci ha rimesso al mondo!!"
"No, non mi sento triste. E comunque, scusa ma devo andare a prendere Lauretta dai nonni!"
"E' la cosa più bella che possa capitare a una donna, perchè dovrei sentirmi triste?!"

Ecco, sinceramente tutta questa omertà l'ho trovata deludente. Come donna e come mamma trovo stupido vergognarsi e fingere che vada tutto bene, soprattutto quando è evidente che non va tutto bene.
Anzichè fare squadra, aiutarsi, cercare insieme il modo per venirne fuori (anche se poi si è sempre da sole davanti ai propri fantasmi) ho trovato donne disposte a negare l'evidenza.

Poi, pero', un giorno mi sono accorta che stavo meglio. Non Bene, solo un po' meno male. E ci ho lavorato su. Mi sono impegnata perchè quel po' diventasse ogni giorno di più. E' stata durissima, ma ne è valsa la pena.
Ogni tanto la tristezza di quei giorni torna e ho imparato ad accettarla, sapendo che fa parte di me, di questa esperienza e non posso buttarla via del tutto.
Ma se ne esce, questa è una certezza.

Devo dire grazie a Lui e a Lui soltanto. Perchè in molti (leggi familiari soprattutto) si sono riempiti la bocca di belle parole di conforto ma nessuno si è preso la briga di allungarmi la mano per aiutarmi ad uscire fuori dal baratro. Nessuno tranne Lui.

Pillole di Trudi.

Trudi compie 6 mesi il 13 Maggio, pesa 8 kg ed è lunga 71 cm.
Ha due bellissimi occhi blu-verde-grigio striati di marrone (detta così potrebbe sembrare quasi un animale mitologico ma tant'è.) che variano ogni giorno. Ha una marea di bellissimi e lunghi capelli neri (anche se, ahimè, si stanno schiarendo).
Un visino tondo e perfetto con tanto di guance rosa alla Heidy e una boccuccia che sembra disegnata.
Ad un mese e mezzo ci ha regalato il suo primo sorriso.
A due mesi si teneva il biberon da sola e tentava le sue prime parole. Ha iniziato con un sommesso "ohhhhhhhhhh!" per arrivare ad oggi con un "MAMMA!" chiarissimo.
Dice anche "ungunngunngunghe" e "angungonghe" e "mammunmam" e "daduddundundun" e altre varianti sui generis.
A quasi quattro mesi faceva le pernacchie, quelle vere, con tanto di lingua e saliva che vola da tutte le parti. Pure su richiesta.
A cinque mesi e 22 giorni le è spuntanto il primo dentino.

Trudi urla come una matta. E se non le dai la giusta attenzione urla più forte.
Come segno di ribellione al sistema, ha imparato a fare le pernacchie quando è infastidita o frustrata perchè nessuno la capisce.

Sorride sempre e a tutti. Tranne a quelli coi baffi: se ne vede uno inizia a piangere nemmeno la stessero scuoiando viva.

Ha una passione sfrenata per le collane, gli occhiali e accessori di vario genere. Pure per i telecomandi e i telefoni. Non quelli giocattolo.

Lei non ne vuole proprio sapere di stare in piedi. Punta appena i piedini e se cerchiamo di farla stare in piedi per più di venti secondi allarga le gambe e fa la spaccata.

Limona con tutto quello che gli capita a tiro. Per fortuna solo oggetti inanimati.

E tira delle sberle che nemmeno Bud Spencer.

Trudi è per la libertà di spazi e movimento. Odia il passeggino, il seggiolino, il seggiolone e tutto ciò che richiede l'ausilio di cinture di sicurezza.

Trudi è anche tante altre cose, magari ve le racconterò strada facendo.
Ma soprattutto è la mia meravigliosa bambina, il mio orgoglio più grande e la cosa migliore che abbia fatto in tutta la mia Vita.

lunedì 9 maggio 2011

Sorprese e Parole

No ecco, è che mi tremano un po' le mani. E il Cuore.
E' che è stata una giornata di merda, ed ero stanca dopo aver pulito per tutto il week end e non aver fatto nulla degno di nota per il resto del tempo.
Poi, a cena di un lunedì del menga qualsiasi, nel silenzio ovattato di posate che tintinnano sui piatti e inforcano cibo, si sente un "MAMMA!" chiaro, chiarissimo. Intenzionale.
Mi cade la forchetta dalle mani. Lentamente mi giro, la guardo, mi sorride col suo meraviglioso sorriso tutto gengive, fatta eccezione per un dentino spuntato qualche giorno fa.
Scoppia l'applauso e un boato di "brava amoooooreeee!!"
E io sono lì, sguardo ebete, che continuo a guardarla con gli occhi pieni di lacrime per l'emozione.
E ancora non mi sono ripresa.

Ed ho dovuto rivedere la top ten dei miei momenti migliori.
Questo merita in assoluto il primo posto.

Isabel ha solo 5 mesi e 26 giorni.
E io sono orgogliosa di lei come mai lo sono stata in tutta la mia vita.

giovedì 5 maggio 2011

All'inizio fu un test. Anzi, tre.

Come immagino capiti un po' a tutte le mamme, tutto è iniziato con il famigerato test di gravidanza.
Era il secondo giorno di ritardo e io mi sentivo che non sarebbero arrivate.
Decidiamo di fare il test e dopo i temuti 4 minuti ancora nulla.
"Te l'avevo detto... non sei incinta. Ne sono sicuro. Sarebbe impossibile."
"Non è possibile. Me lo sento, credimi. Potremmo fare l'altro. Ce ne sono due... potrebbe essere un falso negativo..."
"Maddai, tu ti senti incinta ogni mese. Appena hai un giorno di ritardo vai in paranoia e attacchi con sta storia..."
"Ecco lo sapevo. Io sono incinta e tu mi abbandoni?! Lo sapevo che andava a finire così..."
"Ma se il test è negativo..."
"Il test si sbaglia, lo so."

Segue litigata apocalittica frammezzata da accuse di ogni genere. Del tipo "certo tu lo sai, vero?! sei un esperto?! dimmi quanti test hai fatto in passato, con le tue ex, eh?! EH!?!"

Esco dal bagno sbattendo la porta, lascio il test sul lavandino e mi chiudo in camera.
Passano 15 minuti e torno. Una debolissima linea rosa mi guarda dal test.
Panico.
Lo chiamo.
"Guarda!"
"Si, vabbè... sono passati 15 minuti."
"Quindi?!"
"Quindi le istruzioni dicono CHIARAMENTE che il test non è più attendibile dopo 6 minuti."
Riparto con la storia delle ex, tiro fuori pure sua madre, i suoi amici, quella volta che non ha aspettato che rientrassi a casa prima di ripartire, ecc ecc.

Giorno seguente. Niente ciclo.

"Senti, io... lo so, ecco. Rifaccio il test."
"Fai come ti pare. Secondo me a giudicare dallo sclero ti arriveranno entro stasera."

Mi chiudo in bagno, faccio il test, mi muovo per inserire il tappo e...
"Hum. se-se-senti... forse abbiamo un problema."
"Ti è caduto nel cesso?!"
"No è positivo. Non ho nemmeno messo il tappo."

Segue lunghissimo silenzio di qualche minuto. Io guardo lui, lui guarda il test.
"SI, ma... ci ho pensato. Non è possibile. 'Sti test fanno cagare. Quello di ieri si è positivizzato dopo 15 minuti, questo neanche dopo due secondi. In effetti sono costati poco... è impossibile... non puo' essere."

Riparto ad infamarlo. Segue una serata assurda e una notte di "cazzocazzocazzocazzo...sono nella merda...nella merda fino al collo..."

Il giorno seguente niente ciclo. Decido di fare il test delle urine.
Risultato: positivo.

Lo chiamo.
"Senti...ehm... è come ti dicevo."
Silenzio.
"Amore... ma... è... bellissimo."
"Non sei convinto."
"No, Amore... davvero..."
"Lo sapevo, non sei contento. Lo sento..."
"No, Amore è che... è che me la sto facendo sotto."

Da questa storia, dal mio atteggiamento soprattutto, si potrebbe evincere che:
Io ero prontissima e desiderosa di diventare madre. Vero, ma avrei aspettato giusto quel paio d'anni, ecco.
Lui non ne voleva sapere di diventare padre: falso. Dopo i primi giorni di assoluta incredulità mista paura, si è trasformato in "pucci-pucci-amore-di-papi".
In realtà dal momento che ho sospettato di essere incinta mi sono sentita subito responsabile e non ho pensato minimamente a cosa fare.
Lo volevo quel bambino, lo volevo con tutta me stessa.
Non stavamo attentissimi a non farlo arrivare. Diciamo che facevamo i conti in base al ciclo (ecco, sappiate che non è un sistema contraccettivo sicuro, e la conferma è seduta di fianco a me, concentrata a riempire il pannolino cambiato 5 minuti fa).
Solo che non ero pronta in quel momento.
O almeno pensavo di non essere pronta.

In realtà ho chiaramente capito di non essere pronta quando Lei è arrivata.
Perchè i bambini sono bellissimi, essere madri è un lavoraccio ma è stupendo, si... ma nessuno (o quasi) ti spiega esattamente com'è.
E francamente se anche te lo dicessero dovresti comunque esserci dentro fino al collo per capire esattamente.