Perdere qualcuno e perdere pezzi di sè.
La crudele consapevolezza che quel qualcuno non tornerà mai più, che non ti abbraccerà più.
Pensare al rapporto che c'era, a come si era evoluto.
Pensare a quando ti chiamava "zuccherino mio" e ti faceva trovare il gelato tutte le volte che andavi a trovarla.
E riflettere sul fatto che, forse, lei non c'era più già da un po'. Che se ne era andata più di trentanni fa, quando era morto suo marito, il nonno che non avevo mai conosciuto. Lì era finita la sua vita. E la malattia si era portata via il resto.
Quella malattia che le faceva confondere nomi, volti, persone. Quella malattia che l'aveva fatta tornare una bimba da accudire, lavare, cambiare. Quella malattia che, ogni tanto, le dava quache crudele momento di lucidità in cui riconosceva i suoi figli e i suoi nipoti e si rendeva conto del suo stato. E piangeva. Piangeva. Fino a quando non perdeva di nuovo il senno.
Vederle Isabel tra le braccia, gli occhi pieni di stupore, sentirmi chiedere: "è tua?! proprio tua?!" rispondere di sì e vederla piangere perchè ha sempre pensato che non avrebbe conosciuto i figli dei suoi nipoti.
Starle vicino durante l'agonia dei suoi ultimi giorni di vita e sentirla piangere e chiamare "mamma".
La prima parola che è anche l'ultima.
E riflettere sull'essere madre e l'essere figlia e fare un bilancio e capire che è sempre la vita ad avere la meglio.
Addio Nonna, possa tu essere in pace, finalmente.
E mo che glielo dice?! Pezzi di Vita di una donna e una mamma. Ma anche un po' no.
venerdì 24 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
Come sopravvivere?!
Siamo nel bel mezzo di certe fasi trasitorie ma importanti e fisiologiche.
Tipo quella in cui butta la roba per terra perchè le piace il rumore che fa, e poi strilla (forte ed incessantemente) perchè vuole che qualcuno la raccolga.
E quando lo faccio, naturalmente, la lancia di nuovo per terra e ricomincia il gioco.
No, vabbè... io raccolgo una volta, due, tre, anche quattro ma poi mi scoppia la faccia...
-_-'
A-I-U-T-O-!
Tipo quella in cui butta la roba per terra perchè le piace il rumore che fa, e poi strilla (forte ed incessantemente) perchè vuole che qualcuno la raccolga.
E quando lo faccio, naturalmente, la lancia di nuovo per terra e ricomincia il gioco.
No, vabbè... io raccolgo una volta, due, tre, anche quattro ma poi mi scoppia la faccia...
-_-'
A-I-U-T-O-!
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giovedì 16 giugno 2011
Cose che si perdono per sempre.
Isabel è nata con una particolarità che la rendeva unica. I capelli.
Meravigliosi e lunghi capelli neri di seta, che inizialmente le stavano dritti e che si sono abbassati solo al quarto mese di vita.
La gente mi fermava per strada per i suoi capelli.
Aveva un delizioso ciuffo che veniva giù dalla fronte a incorniciare il suo bellissimo viso e chiunque la vedesse diceva che non aveva mai visto una bimba con capelli più belli.
Con l'arrivo del caldo i capelli hanno iniziato a darle fastidio. Nel collo e nella schiena le sono spuntati mille puntini rossi e gonfi. La pediatra mi ha spiegato che si trattava di sudamina e che sarebbe stato opportuno accorciarli appena per evitarle il fastidio e il bruciore.
Io mi sono opposta per quanto ho potuto ma la piccola sembrava soffrire particolarmente quindi ho ceduto e ieri abbiamo deciso di affidarci a mia cognata (parrucchiera) per tagliarli.
"Appena una spuntatina e SOLO a quelli che le ricadono sul collo e la schiena, mi raccomando!"
Lui invece era dell'idea che la bimba di capelli ne aveva troppi, e che per farla sudare meno avremmo dovuto alleggerire anche la parte sopra. E i lati.
Ok, i capelli erano veramente lunghi, ed è verissimo, sudava come una matta anche sulla fronte e sui lati.
Ed è così che adesso mi ritrovo una bimba che non riconosco. Una bimba di sette mesi con un taglio scalato che mi fa orrore per quanto è lontano dalla sua natura di bimba poco più che neonata.
Io dicevo basta, lui diceva ancora.
Mi sono arrabbiata ma lui non ha capito.
Non ha capito che il mio non era solo un capriccio estetico.
Ho passato la notte in lacrime.
Un lutto in piena regola, e non è che adesso sto meglio.
Mi sono alzata dal letto dieci volte, questa notte. Mi affacciavo alla culla e non riconoscevo la mia piccola.
Perchè la mia bambina, come era due giorni fa non la rivedrò mai più. Perchè i capelli cresceranno, ma anche il suo viso cambierà. E niente mi potrà ridare quella bimba con la faccia da monella e il ciuffo ribelle che le accarezza la fronte.
Le abbiamo portato via la metà della sua bellezza e della sua unicità.
Ho pianto e litigato con lui. E pianto.
Perchè quei ciuffi di capelli che ho messo da parte e che custodisco gelosamente non sono semplicemente i capelli della mia bambina.
Quelli sono i primi capelli che le sono spuntati quando ancora era nel mio ventre. I capelli che si intravedevano dalle ecografie, ancor prima che la conoscessi.
E' stato come recidere per l'ennesima volta un legame così intimo da destabilizzarmi.
E la tristezza di oggi è un'eco della tristezza post partum che si accompagna al senso di colpa per non essermi opposta più strenuamente.
E adesso sorride e non la riconosco.
Guardo i suoi capelli, e vedo uno scempio.
Non trovo più la mia bambina.
Meravigliosi e lunghi capelli neri di seta, che inizialmente le stavano dritti e che si sono abbassati solo al quarto mese di vita.
La gente mi fermava per strada per i suoi capelli.
Aveva un delizioso ciuffo che veniva giù dalla fronte a incorniciare il suo bellissimo viso e chiunque la vedesse diceva che non aveva mai visto una bimba con capelli più belli.
Con l'arrivo del caldo i capelli hanno iniziato a darle fastidio. Nel collo e nella schiena le sono spuntati mille puntini rossi e gonfi. La pediatra mi ha spiegato che si trattava di sudamina e che sarebbe stato opportuno accorciarli appena per evitarle il fastidio e il bruciore.
Io mi sono opposta per quanto ho potuto ma la piccola sembrava soffrire particolarmente quindi ho ceduto e ieri abbiamo deciso di affidarci a mia cognata (parrucchiera) per tagliarli.
"Appena una spuntatina e SOLO a quelli che le ricadono sul collo e la schiena, mi raccomando!"
Lui invece era dell'idea che la bimba di capelli ne aveva troppi, e che per farla sudare meno avremmo dovuto alleggerire anche la parte sopra. E i lati.
Ok, i capelli erano veramente lunghi, ed è verissimo, sudava come una matta anche sulla fronte e sui lati.
Ed è così che adesso mi ritrovo una bimba che non riconosco. Una bimba di sette mesi con un taglio scalato che mi fa orrore per quanto è lontano dalla sua natura di bimba poco più che neonata.
Io dicevo basta, lui diceva ancora.
Mi sono arrabbiata ma lui non ha capito.
Non ha capito che il mio non era solo un capriccio estetico.
Ho passato la notte in lacrime.
Un lutto in piena regola, e non è che adesso sto meglio.
Mi sono alzata dal letto dieci volte, questa notte. Mi affacciavo alla culla e non riconoscevo la mia piccola.
Perchè la mia bambina, come era due giorni fa non la rivedrò mai più. Perchè i capelli cresceranno, ma anche il suo viso cambierà. E niente mi potrà ridare quella bimba con la faccia da monella e il ciuffo ribelle che le accarezza la fronte.
Le abbiamo portato via la metà della sua bellezza e della sua unicità.
Ho pianto e litigato con lui. E pianto.
Perchè quei ciuffi di capelli che ho messo da parte e che custodisco gelosamente non sono semplicemente i capelli della mia bambina.
Quelli sono i primi capelli che le sono spuntati quando ancora era nel mio ventre. I capelli che si intravedevano dalle ecografie, ancor prima che la conoscessi.
E' stato come recidere per l'ennesima volta un legame così intimo da destabilizzarmi.
E la tristezza di oggi è un'eco della tristezza post partum che si accompagna al senso di colpa per non essermi opposta più strenuamente.
E adesso sorride e non la riconosco.
Guardo i suoi capelli, e vedo uno scempio.
Non trovo più la mia bambina.
venerdì 10 giugno 2011
Uccidete la gatta (e date na botta in testa all'orso).
Per la serie qualcuno me lo spieghi (devo assolutamente inaugurare una nuova etichetta!), oggi vorrei sviscerare un problema che probabilmente tocca solo me. Ovvero: chi cazzo ha inventato Hello Kitty?!
No, adesso qualcuno me lo deve spiegare che c'ha di bello quella gatta con la faccia leziosa e innocente.
Perchè io la odio a morte e non si sa come, Isabel ha già collezionato tutta una serie di roba con la gattaccia malefica, che non si capisce perchè.
Nel nostro inventario possiamo menzionare vestiti (t-shirt, abitini, gonne, scarpe), seggiolino per il tavolo, giocattoli vari. Ovviamente tutta roba regalata da terzi.
L'altra sera a cena dai miei si parlava di mare e del primo costume di Trudi e dicevo appunto che gli unici costumini interi che avevo visto nei negozi erano tutti sul tema Hello Kitty e/o Winny Pooh.
Winny Pooh.
Oddio.
Se dovessi decidere a chi dare fuoco tra i due avrei seri problemi sulla scelta.
Non capisco perchè i produttori di cartoni/giocattoli pensano che un cartone/gioco per piacere ad un bambino debba parlare con una voce da deficiente e dire cose deficienti. Vabbè.
Dicevo appunto che non volevo arrendermi alla moda e che avrei cercato una qualsiasi variante piuttosto che pagare un costume con la gattaccia stampata sopra.
Quindi mia madre non si è persa d'animo e ieri è arrivata a casa con in dono il primo costumino di Isabel.
Rosa confetto a righine bianche... con la stampa di Hello Kitty.
E le ha pure regalato il suo primo telo mare. Di Hello Kitty.
"Ma...mma... Hell... Mamma ma le hai comprato il costume con la gatta... MAMMA?!"
"No, non è un gatto! è HELLOKITTY!"
Almeno Isabel è sembrata entusiasta.
No, adesso qualcuno me lo deve spiegare che c'ha di bello quella gatta con la faccia leziosa e innocente.
Perchè io la odio a morte e non si sa come, Isabel ha già collezionato tutta una serie di roba con la gattaccia malefica, che non si capisce perchè.
Nel nostro inventario possiamo menzionare vestiti (t-shirt, abitini, gonne, scarpe), seggiolino per il tavolo, giocattoli vari. Ovviamente tutta roba regalata da terzi.
L'altra sera a cena dai miei si parlava di mare e del primo costume di Trudi e dicevo appunto che gli unici costumini interi che avevo visto nei negozi erano tutti sul tema Hello Kitty e/o Winny Pooh.
Winny Pooh.
Oddio.
Se dovessi decidere a chi dare fuoco tra i due avrei seri problemi sulla scelta.
Non capisco perchè i produttori di cartoni/giocattoli pensano che un cartone/gioco per piacere ad un bambino debba parlare con una voce da deficiente e dire cose deficienti. Vabbè.
Dicevo appunto che non volevo arrendermi alla moda e che avrei cercato una qualsiasi variante piuttosto che pagare un costume con la gattaccia stampata sopra.
Quindi mia madre non si è persa d'animo e ieri è arrivata a casa con in dono il primo costumino di Isabel.
Rosa confetto a righine bianche... con la stampa di Hello Kitty.
E le ha pure regalato il suo primo telo mare. Di Hello Kitty.
"Ma...mma... Hell... Mamma ma le hai comprato il costume con la gatta... MAMMA?!"
"No, non è un gatto! è HELLOKITTY!"
Almeno Isabel è sembrata entusiasta.
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Trudi
martedì 7 giugno 2011
La banana no.
In tema alimentazione sono un po' bacchettona, lo ammetto.
Sono stata una bambina un bel po' rotondetta malgrado mia madre fosse parente stretta di Hitler e mi tenesse a stecchetto, per quanto poteva.
Le mie merende erano a base di frutta e/o verdure. Di banane, arance, mele, pere, carote e finocchi ne so più io di un fruttivendolo. O yogurt (magro, of course). Le merendine mi erano concesse una volta a settimana, massimo due.
Inutile dire che quando a ricreazione i miei compagni di classe tiravano fuori il tegolino o la pizzetta, dentro di me odiavo profondamente mia madre.
Naturalmente poi cresci e capisci che se è vero che è stato tremendamente ingiusto ti ha pure salvato da una obesità quasi certa.
Isabel non verrà trattata molto diversamente. Certo cercherò di essere un po' più elastica e se la piccola dimostrerà di avere un metabolismo tipico delle costituzioni magre sarò ben felice di concederle qualche merenda diversa. Questo non perchè ci tengo che sia esteticamente magra (anche se so per esperienza diretta che "magra è più facile"), ma perchè ci tengo che sia sana. Al momento la sua dieta prevede solo ed esclusivamente cose adatte alla suà età, ma soprattutto sane e prive di sale e zuccheri aggiunti.
Ovviamente per questo motivo passo per la paranoica che non vuole far sperimentare a sua figlia la vasta gamma di sapori che il mondo ci offre.
Una conoscente sostiene che i bambini devono iniziare subito a sperimentare i diversi sapori per essere, un giorno, adulti che mangeranno tutto.
E quando dice "subito" e "tutto" non scherza.
Suo figlio ha iniziato alla grande, con la kinder delice a due o tre mesi. A sette gli concedevano già un cucchiano di caffè dopo pranzo. La pappa rigorosamente con il sale, perchè se no che gusto ha?!
Il piccolo insomma ha già sperimentato abbondantemente. E la sua mamma non manca mai di aggiungere all'elenco qualsiasi cosa nuova.
Succede che si va a cena fuori tutti insieme e si decide di mangiare il pesce. Io già tremo all'idea di cosa possa finire in bocca al piccolo di otto mesi mentre loro attaccano con la solfa del "i bambini devono abituarsi ai sapori fin da subito" e mi predicono che Isabel di certo sarà una bimba schizzinosa e che la colpa è ovviamente mia perchè non la sto abituando a mangiare di tutto e bla bla bla...
Per farla breve il piccolo ha assaggiato l'impepata di cozze, la cappasanta gratinata e la conocchia marinata. Io c'ho provato a buttar là un "ma non è un po' presto per i crostacei?!" ma niente, la risposta è stata "ma un pezzettino piccolino che male puo' fargli!?"
Finalmente ci alziamo da tavola e si decide di andare a mangiare il dessert da un'altra parte. Giriamo un po' e si fanno le dieci e mezza prima di trovare un posto decente. Ordiniamo e arrivano quelle belle coppe di gelato e frutta con otto chili di panna montata sopra, avete presente? Ecco. Il papà del piccolo pesca un pezzo di banana dalla coppa e la offre al bimbo. La mamma lo guarda con sguardo ammonitore ed esclama: "Cazzo, Fabri, la banana a quest'ora no, però... "
Ecco. Io non ho mica capito se mi stavano prendendo tutti per il culo.
Sono stata una bambina un bel po' rotondetta malgrado mia madre fosse parente stretta di Hitler e mi tenesse a stecchetto, per quanto poteva.
Le mie merende erano a base di frutta e/o verdure. Di banane, arance, mele, pere, carote e finocchi ne so più io di un fruttivendolo. O yogurt (magro, of course). Le merendine mi erano concesse una volta a settimana, massimo due.
Inutile dire che quando a ricreazione i miei compagni di classe tiravano fuori il tegolino o la pizzetta, dentro di me odiavo profondamente mia madre.
Naturalmente poi cresci e capisci che se è vero che è stato tremendamente ingiusto ti ha pure salvato da una obesità quasi certa.
Isabel non verrà trattata molto diversamente. Certo cercherò di essere un po' più elastica e se la piccola dimostrerà di avere un metabolismo tipico delle costituzioni magre sarò ben felice di concederle qualche merenda diversa. Questo non perchè ci tengo che sia esteticamente magra (anche se so per esperienza diretta che "magra è più facile"), ma perchè ci tengo che sia sana. Al momento la sua dieta prevede solo ed esclusivamente cose adatte alla suà età, ma soprattutto sane e prive di sale e zuccheri aggiunti.
Ovviamente per questo motivo passo per la paranoica che non vuole far sperimentare a sua figlia la vasta gamma di sapori che il mondo ci offre.
Una conoscente sostiene che i bambini devono iniziare subito a sperimentare i diversi sapori per essere, un giorno, adulti che mangeranno tutto.
E quando dice "subito" e "tutto" non scherza.
Suo figlio ha iniziato alla grande, con la kinder delice a due o tre mesi. A sette gli concedevano già un cucchiano di caffè dopo pranzo. La pappa rigorosamente con il sale, perchè se no che gusto ha?!
Il piccolo insomma ha già sperimentato abbondantemente. E la sua mamma non manca mai di aggiungere all'elenco qualsiasi cosa nuova.
Succede che si va a cena fuori tutti insieme e si decide di mangiare il pesce. Io già tremo all'idea di cosa possa finire in bocca al piccolo di otto mesi mentre loro attaccano con la solfa del "i bambini devono abituarsi ai sapori fin da subito" e mi predicono che Isabel di certo sarà una bimba schizzinosa e che la colpa è ovviamente mia perchè non la sto abituando a mangiare di tutto e bla bla bla...
Per farla breve il piccolo ha assaggiato l'impepata di cozze, la cappasanta gratinata e la conocchia marinata. Io c'ho provato a buttar là un "ma non è un po' presto per i crostacei?!" ma niente, la risposta è stata "ma un pezzettino piccolino che male puo' fargli!?"
Finalmente ci alziamo da tavola e si decide di andare a mangiare il dessert da un'altra parte. Giriamo un po' e si fanno le dieci e mezza prima di trovare un posto decente. Ordiniamo e arrivano quelle belle coppe di gelato e frutta con otto chili di panna montata sopra, avete presente? Ecco. Il papà del piccolo pesca un pezzo di banana dalla coppa e la offre al bimbo. La mamma lo guarda con sguardo ammonitore ed esclama: "Cazzo, Fabri, la banana a quest'ora no, però... "
Ecco. Io non ho mica capito se mi stavano prendendo tutti per il culo.
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lunedì 6 giugno 2011
Qualcuno me lo spieghi...
Scusate la latitanza ma questo è un periodo assai strano e pieno di roba.
Tra fortunati eventi ( forse riusciamo a comprare casa e di sicuro ci sposiamo!) e sfortunati incidenti di percorso (lui deve operarsi d'urgenza, un'altra volta :-( ) Trudi ha deciso che mamma-è-bello-e-meglio.
Dopo i primi mesi di adattamento alla Vita, Isabel aveva finalmente assaporato un po' di indipendenza... iniziava a stare volentieri con gli altri senza frignare-non-stop, aveva iniziato a rotolarsi libera sul tappetone con i giochi, stava seduta sul seggiolone a limonare con oggetti di vario tipo per quasi 10 minuti di fila senza voler venire in braccio e la vita sembrava sorridere di nuovo.
Questo accadeva un mese fa.
E' che mia figlia c'ha la sindrome del gambero, tipo.
Anzichè andare avanti va indietro.
Perchè, non si sa come, ma è tornata ad avere un bisogno di mamma estremo.
Negli ultimi dieci giorni si è riappropriata del suo sacrosanto diritto ad essere figlia-frignona-mammona e io ho perso immediatamente la poca libertà acquistata.
Adesso si rifiuta di andare in braccio a chicchessia per più di un minuto e mezzo. Viene presa dai nonni, zii, amici e la sua reazione è di pianto quasi immediato e lancio tra le mie braccia.
Non vuole mangiare con nessuno che non sia la sottoscritta.
E il tappetone è un Felicissimo ricordo. Per me, almeno.
In tema tornare indietro c'è tutta una serie di altre cose tipo dire "MAMMA".
Lo disse la prima volta a 5 mesi e 26 giorni, prestissimo a dire il vero. Lo ripetè per circa una decina di giorni. Poi basta. Ora non lo dice nemmeno sotto ricatto.
Avevamo iniziato splendidamente lo svezzamento. Mangiava di gusto, seduta sul suo seggiolone, contentissima e collaborativa. Non ha mai sputato il cibo o fatto pernacchie. Se ne stava seduta, a bocca aperta, aspettando con ansia ogni cucchiaiata.
Ora piange, si dimena ed emette suoni di rabbia e frustrazione inequivocabili. Però continua ad aprire la bocca ad ogni boccone e non rifiuta il cibo.
Non sembra comportarsi così perchè è sazia o perchè la pappa non le piace. Anche perchè inizia a dimenarsi dopo due secondi che è seduta sul seggiolone, ancor prima che io arrivi col piatto.
E' che io non capisco... ha sempre mangiato seduta sul seggiolone, non abbiamo voluto darle il vizio di mangiare tra le braccia di qualcuno, tanto meno le mie.
Qualcuno sa darmi una spiegazione?! Il momento del pasto sta diventando frustrante a livelli inverosimili e io davvero le ho provate tutte ma la situazione non cambia. Sembra che per lei dimenarsi e frignare mentre mangia sia diventata la normalità.
Senza considerare che nemmeno il latte sembra piacerle più. Ne mangia la metà di quello che dovrebbe e poi serra le labbra in segno di rifiuto per quello che resta. Io non insisto. Se lei è sazia e a posto non la ingozzo anche perchè, francamente, non è una bambina patita quindi non servirebbe a nulla insistere e poi voglio che abbia un buon rapporto con l'alimentazione.
Qualcuno sa spiegarmi il perchè di questi strani comportamenti?! Sono pure disposta a pagare...
Tra fortunati eventi ( forse riusciamo a comprare casa e di sicuro ci sposiamo!) e sfortunati incidenti di percorso (lui deve operarsi d'urgenza, un'altra volta :-( ) Trudi ha deciso che mamma-è-bello-e-meglio.
Dopo i primi mesi di adattamento alla Vita, Isabel aveva finalmente assaporato un po' di indipendenza... iniziava a stare volentieri con gli altri senza frignare-non-stop, aveva iniziato a rotolarsi libera sul tappetone con i giochi, stava seduta sul seggiolone a limonare con oggetti di vario tipo per quasi 10 minuti di fila senza voler venire in braccio e la vita sembrava sorridere di nuovo.
Questo accadeva un mese fa.
E' che mia figlia c'ha la sindrome del gambero, tipo.
Anzichè andare avanti va indietro.
Perchè, non si sa come, ma è tornata ad avere un bisogno di mamma estremo.
Negli ultimi dieci giorni si è riappropriata del suo sacrosanto diritto ad essere figlia-frignona-mammona e io ho perso immediatamente la poca libertà acquistata.
Adesso si rifiuta di andare in braccio a chicchessia per più di un minuto e mezzo. Viene presa dai nonni, zii, amici e la sua reazione è di pianto quasi immediato e lancio tra le mie braccia.
Non vuole mangiare con nessuno che non sia la sottoscritta.
E il tappetone è un Felicissimo ricordo. Per me, almeno.
In tema tornare indietro c'è tutta una serie di altre cose tipo dire "MAMMA".
Lo disse la prima volta a 5 mesi e 26 giorni, prestissimo a dire il vero. Lo ripetè per circa una decina di giorni. Poi basta. Ora non lo dice nemmeno sotto ricatto.
Avevamo iniziato splendidamente lo svezzamento. Mangiava di gusto, seduta sul suo seggiolone, contentissima e collaborativa. Non ha mai sputato il cibo o fatto pernacchie. Se ne stava seduta, a bocca aperta, aspettando con ansia ogni cucchiaiata.
Ora piange, si dimena ed emette suoni di rabbia e frustrazione inequivocabili. Però continua ad aprire la bocca ad ogni boccone e non rifiuta il cibo.
Non sembra comportarsi così perchè è sazia o perchè la pappa non le piace. Anche perchè inizia a dimenarsi dopo due secondi che è seduta sul seggiolone, ancor prima che io arrivi col piatto.
E' che io non capisco... ha sempre mangiato seduta sul seggiolone, non abbiamo voluto darle il vizio di mangiare tra le braccia di qualcuno, tanto meno le mie.
Qualcuno sa darmi una spiegazione?! Il momento del pasto sta diventando frustrante a livelli inverosimili e io davvero le ho provate tutte ma la situazione non cambia. Sembra che per lei dimenarsi e frignare mentre mangia sia diventata la normalità.
Senza considerare che nemmeno il latte sembra piacerle più. Ne mangia la metà di quello che dovrebbe e poi serra le labbra in segno di rifiuto per quello che resta. Io non insisto. Se lei è sazia e a posto non la ingozzo anche perchè, francamente, non è una bambina patita quindi non servirebbe a nulla insistere e poi voglio che abbia un buon rapporto con l'alimentazione.
Qualcuno sa spiegarmi il perchè di questi strani comportamenti?! Sono pure disposta a pagare...
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